Il social marketing (SM) o social media marketing (SMM) è oggi uno dei termini più ricercati del Web. Non occorre essere né un imprenditore di successo né un analista per sapere che già da molti anni la gente trascorre il proprio tempo sui social network sites (SNS).
Secondo le ultime stime del report Digital 2023 di We Are Social, gli utenti che posseggono almeno un profilo social nel mondo sarebbero saliti nel 2022 a 5,16 miliardi su una popolazione complessiva di 8,01 miliardi di persone.
In Italia 51 milioni di persone accedono quotidianamente a Internet e 43 milioni di questi sono iscritti ai social network sites. Il 97% degli internauti accede da mobile, mentre il monte ore trascorso online raggiunge le quasi 6 ore al giorno.
Ne consegue che il ruolo del social media manager, ma in generale dei marketer, diviene sempre più strategico, sia per le aziende B2C che B2B. Scopriamo adesso cosa s’intenda per social marketing e quali sono le strategie migliori per dare un boost alla tua PMI o attività.
Indice dei contenuti
Cos’è, chi è il prosumer e come attivare il passaparola
Il social marketing, che rientra nel Web 2.0 e 3.0, è una branca del digital marketing basata sull’utilizzo delle piattaforme sociali per stabilire un dialogo diretto con i lead e accrescere la brand awareness.
Il principio fondamentale è che chi pubblica qualcosa si aspetta un’interazione (in genere un like, una reaction, un commento o una condivisione) che, in qualche modo, dia valore al contenuto pubblicato.
Da un punto di vista strettamente economico, i consumatori non ricoprono più un ruolo passivo, ma diventano essi stessi produttori di contenuti; nasce così la figura del prosumer, che è consumatore e produttore insieme.
Grazie agli ultimi ritrovati tecnologici il consumatore, infatti, ha una miriade di strumenti a propria disposizione per dire la propria e attivare i classici meccanismi del passaparola. Ecco, chi è in grado d’influenzare, in inglese, il word of mouth, ha maggiori probabilità di controllare il mercato.
E veniamo quindi al punto cruciale della questione: come riuscirci? Ahinoi, non basta pubblicare e condividere un contenuto, ma occorre seguirlo lungo tutto il funnel, avendo cura di scegliere i target group giusti.
Social marketing: una strategia ben strutturata
È facile capire che, come le altre strategie di marketing, il social marketing non può essere improvvisato, ma pretende di essere una strategia ben strutturata. Per prima cosa, occorre:
- definire gli obiettivi, sia di breve che di medio-lungo termine;
- stabilire quale sia il target group, cioè quel gruppo di utenti di riferimento che accoglierebbe più di buon grado il prodotto/servizio rispetto alla massa indistinta;
- scegliere le piattaforme più adatte alla declinazione del proprio messaggio pubblicitario chiedendosi: “qual è il miglior modo di comunicare la presenza del mio prodotto/servizio?”;
- stabilire un budget poiché, sebbene si possa credere che i social siano gratuiti, non è affatto così.
Social marketing: una strategia ben strutturata
Dopo avere stabilito la propria strategia di social marketing occorre sviluppare un piano editoriale (PED) dedicato. I contenuti, infatti, rappresentano la prima pietra da posare per edificare la propria presenza digitale, accrescere la notorietà del marchio e creare coinvolgimento.
I contenuti vanno pubblicati con costanza, rispettando le best practice di settore (aggiunta di tag e hashtag, utilizzo di emoji, ecc.), a degli orari precisi e con il giusto target. Può anche essere utile, ma non è necessario, creare degli avatar, ovvero dei prototipi degli utenti digitali target che condividano i contenuti con la propria rete creata ad hoc.
Ricorda: ciascuna piattaforma ha le proprie peculiarità (risoluzione delle immagini, volume di traffico degli hashtag, orari, link abbreviati, tool di debugging, ecc.); rispettare le linee guida di ogni social ti permetterà di massimizzare l’efficacia della comunicazione.
L’unico modo per ottenere maggiore visibilità è quello, però, d’ideare contenuti di valore, interessanti, attraenti, interattivi e in grado d’intrattenere.
Il PED, che prevede anche l’utilizzo di buyer personas, dovrà inoltre indicare il tone of voice da utilizzare; questo sarà spontaneo e facile da comprendere per i lead e più formale nel caso dell’assistenza clienti o se si promuovono i valori del brand.
Se non si hanno le idee chiare un buon punto di partenza è lo studio dei competitor (copia, rifai meglio), sommato alla regola dei terzi:
- 1/3 dei contenuti social deve promuovere le attività dell’azienda;
- 1/3 dei contenuti social deve riguardare il settore di appartenenza dell’azienda;
- 1/3 dei contenuti social deve promuovere direttamente i prodotti/servizi offerti dall’azienda.
Interfacciarsi con il communication manager
È molto importante che il social media manager s’interfacci con il communication manager, colui che, in genere, gestisce, lato marketing, tutta la comunicazione aziendale. A volte le due figure possono coincidere, in ogni caso l’idea di base è che la strategia venga proposta dal social media manager e approvata dal communication manager, che avrà una conoscenza più approfondita della policy aziendale e sarà quindi in grado d’indicare con quali modalità citare l’azienda e i suoi prodotti/servizi.
Compito del communication manager è, inoltre, quello di ragionare sui temi cari all’azienda e i trend topic stagionali.
Monitorare le metriche, analizzare e… analizzare
Esattamente come Google Analytics, che monitora il traffico sul sito web, i social network sites mettono a disposizione strumenti di analisi avanzati, che consentono di monitorare le performance delle pagine, dei profili e dei singoli contenuti/post.
L’attività di monitoraggio risulta fondamentale per l’elaborazione della propria strategia, poiché permette di capire quali siano i trend del momento, quale contenuto ha inciso di più e se, effettivamente, ha generato un ritorno sull’investimento.
Scegliere la giusta piattaforma sociale
La gestione degli account social e delle pagine aziendali è spesso affidata a un social media manager, lo abbiamo detto prima. Questi, appartenente al reparto marketing e comunicazione digitale, dovrà spendere molte energie e tempo per letteralmente “nutrire” i canali aziendali.
Per fortuna, esistono numerosi tool/programmi in cloud tramite cui è possibile gestire e monitorare gli account aziendali contemporaneamente, fornendo al professionista della comunicazione un’interfaccia unica, automatizzata e user friendly.
A seguire i 5 tool più utilizzati nell’ambito del social marketing.
Buffer
Buffer è, con molta probabilità, la dashboard più famosa per creare e gestire in modo centralizzato, rapido e sicuro campagne social su Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn e Pinterest. Il tool fornisce in tempo reale le performance dei contenuti postati.
Hootsuite
Hoosuite è uno strumento che consente di calendarizzare i post su oltre una ventina di piattaforme. Offre oltretutto funzionalità speciali, come l’indicazione del miglior momento di pubblicazione, il tracciamento delle menzioni e il grado di coinvolgimento del pubblico.
SEMrush
La fama di SEMrush lo precede. Questa suite, che è stata creata principalmente per le attività di SEO e SEM, ha anche una sezione dedicata al social marketing, utile a chi deve confrontare le proprie pagine aziendali con quelle dei competitor, identificare i contenuti più performanti e tenere traccia di tutte le interazioni dell’audience.
Hubspot
HubSpot è un software di social media management i cui principali vantaggi consistono nella capacità di semplificare la gestione dei social, dando priorità ai canali più performanti. Come le altre piattaforme, dà la possibilità di monitorare il coinvolgimento e seguire le menzioni.
Meta Business Suite
Meta Business Suite è un pacchetto di tool offerti da Meta, la società detentrice di Facebook e Instagram, che consente di gestire ambedue oltre che da desktop, anche in mobilità. La suite permette di:
- gestire i ruoli di un profilo/una pagina;
- creare e/o rimuovere post, reel e storie;
- inviare messaggi/usare la posta;
- rispondere ed eliminare i commenti;
- bannare le persone;
- boostare i post;
- creare inserzioni;
- monetizzare;
- accedere a Facebook Gaming;
- monitorare gli insight.
Ricapitoliamo
Ricapitoliamo: il social marketing è l’insieme delle strategie che usano i social media manager per promuovere un contenuto all’interno dei social network sites; perché lo si fa? Perché i social sono canali di comunicazione efficaci, diretti e pieni di miliardi di potenziali clienti.
Vantaggi del social marketing
Il social marketing, in dettaglio, offre i seguenti vantaggi:
- ti consente di raggiungere un pubblico ampio e diversificato;
- ti permette di stringere una relazione diretta con il target di riferimento;
- accresce la brand awareness;
- genera traffico verso il tuo sito web;
- incrementa le vendite;
- ti fa risparmiare sui costi del marketing tradizionale.
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Nella migliore delle ipotesi resterai sbalordito/a di cosa può fare una strategia di social marketing ben strutturata; nella peggiore ti avremo offerto un caffè alle pendici dell’Etna.
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